Post by DoormanIl problema è che, inevitabilmente, una casa editrice smette di
ristampare volumi, ad un certo punto. La scelta di cosa ristampare e
cosa no è, immagino, legata a motivi di ordine commerciale, ed
evidentemente si è ritenuto che questo volume avesse esaurito il suo
ciclo economico.
Certo, nessuno pretende che una casa editrice ristampi in perdita.
Quello che pero' mi piacerebbe conoscere sono le basi tecniche di queste
famose indagini di mercato che decidono le sorti di un certo autore o di un
determinato romanzo.
Fantasie a parte, mi chiedo comunque se non siano da ravvisare delle pecche
da parte della Mondadori nell'edizione dell'opera del Buon Dottore e, di
conseguenza, nel relativo sfruttamento commerciale.
A mio avviso la casa editrice di Segrate non e' mai stata in grado di
capire ed apprezzare fino in fondo il patrimonio culturale (ed economico)
rappresentato dai diritti di pubblicazione di uno dei piu' importanti
autori di sempre, non solo di fantascienza ma di narrativa tout court.
Probabilmente e' stato decisivo l'antico pregiudizio che identifica la
fantascienza come "letteratura di genere" e quindi considerata di seconda
categoria rispetto ad una non ben specificata narrativa "alta".
Questo ha portato in primo luogo a delle scelte editoriali discutibili e
che denotano scarso rispetto sia per gli autori sia per i lettori, oltre a
risultare estremamente dannose, sul piano economico, per la casa editrice.
Mi viene in mente, ad esempio, lo scandalo relativo alla piu' importante
saga asimoviana, a quella celeberrima "trilogia" che ancora oggi, dopo
anni, in volumi singoli presenta dei titoli stravolti rispetto agli
originali e che, raccolta in volume unico, mostra invece dei titoli con
traduzioni piu' fedeli. Il tutto ingenera una straordinaria confusione nei
potenziali acquirenti, con micidiali ripercussioni negative sulle vendite.
Analoga e deleteria per l'aspetto commerciale e' anche l'inutile
complessita' relativa alle edizioni Mondadori dei racconti sui robot.
E poi, facendo finta di sorvolare sul caro euro: perche' nella edizione
oggi disponibile dei libri di Asimov e' sparita dalla quarta di copertina
la tanto utile scansione dei tre cicli principali? E per quale motivo,
nella edizione precedente, erano invece stati omessi i principali romanzi
che non si ambientavano nell'universo classico? Non dico stampare tutto il
catalogo su quella mezza pagina al di sotto del riassunto dell'opera, ma
almeno qualche riga per segnalare Fine dell'Eternita' o Neanche gli Dei
poteva essere utilizzata. E si' che, con tutto il rispetto, c'erano
stampati tutti i titoli della serie di Lucky Star!
Un altro punto da considerare e' poi legato alla pubblicita'. Al giorno
d'oggi l'hype riesce a far diventare dei best seller anche dei romanzi di
livello infimo: ma allora perche' dei libri di elevata qualita' media come
quelli di Asimov non ricevono, da parte della Mondadori, un'adeguata
pubblicita'?
Penso ad esempio alla produzione giallistica di Asimov che, per quel poco
che ho letto, mi sembra di buon livello e di certo, con l'adeguata
promozione, potrebbe incontrare i favori del pubblico generalista che
magari neanche sa che Asimov non si occupava esclusivamente di
fantascienza.
Un rilancio si potrebbe anche tentare per le opere di saggistica, anche se
in questo caso posso capire le difficolta' a far accettare al grande
pubblico volumi di questo tipo.
(Comunque, se si pensa ai successi dei saggi di Piero Angela o di una
rivista come Focus, un tentativo di riproporre le opere di divulgazione di
Asimov lo si potrebbe anche fare...)
E ancora: perche' la Mondadori non e' stata in grado di sfruttare
adeguatamente l'uscita del film Io Robot? Perche' non approfittarne per
riaccendere i riflettori su tutta l'opera di Asimov?
La Mondadori dovrebbe prendere esempio dalla Fanucci, una casa con delle
risorse economiche di gran lunga inferiori che pero' ha avuto il coraggio
di reinventare le proprie linee editoriali -- anche se con discutibili
politiche di prezzo --, puntando molto su Philip Dick, sia riuscendo a
farlo riconsiderare dalla critica, sia ripensando l'edizione della collana,
facendole acquistare maggiore visibilita' grazie all'attivita' di
promozione ed al nuovo formato.
La Fanucci e' stata giustamente premiata dal successo di vendite e la
critica ora osanna Dick come uno dei maggiori scrittori del '900 (ma chi lo
leggeva da anni questo lo aveva gia' perfettamente intuito).
Perche' alla Mondadori, una delle piu' grandi case editrici del paese, non
si ha la volonta' o la capacita' di tentare un'operazione simile con
Asimov?
Io ho dedicato un giorno al "setaccio bancarelle",
Insomma, per fortuna il mercato dell'usato è
ancora un'ottima fonte,
ebay è
ottimo, per acquisti mirati.
Al giorno d'oggi un appassionato ha molte possibilita' per reperire un
libro che non si trova: acquistarlo nuovo o usato su internet, magari in
lingua originale o in un altra lingua in cui e' stato tradotto, oppure, se
lo si vuole in italiano e non si e' schizzinosi, ci si puo' armare di
pazienza e girare bancarelle e negozi dell'usato. Oppure, se il fine e' la
sola lettura, si puo' sempre andare alla biblioteca del proprio quartiere o
della propria citta' (posto che il libro sia a catalogo).
Cosi' facendo pero', un editore perde del profitto potenziale che avrebbe
ottenuto mostrando piu' coraggio e ristampando, con la giusta promozione,
magari in tiratura ridotta, quel volume intanto diventato oggetto di
collezionismo, se non di speculazioni vere e proprie.
C'e' poi l'altro lato della medaglia.
Quanti appartenenti al pubblico generalista hanno le capacita' tecniche o
anche la semplice voglia di effettuare un acquisto via internet?
Quanti possiedono il tempo o la determinazione di cercare un libro nei
mercatini dell'usato, magari per mesi?
Quanti avranno voglia di iscriversi ad una biblioteca?
Ed invece quante saranno le persone che si stancheranno, che rinunceranno a
godere del piacere di leggere quello stesso libro che magari all'estero,
grazie ad avvedute politiche editoriali, sara' invece un best seller?
Ecco quindi che di fronte a situazioni di questo tipo, quei grandi editori
sempre pronti a stracciarsi le vesti perche' in Italia "non si legge",
perdono grandi bacini di potenziali lettori.
Tutto questo implica, nel caso specifico della fantascienza, una sempre
maggiore ghettizzazione del genere, l'instaurarsi di un circolo vizioso che
contribuisce a far diventare la science fiction un genere minoritario nelle
vendite e pertanto ad essere considerato di scarsa importanza commerciale
nelle strategie di una casa editrice.
E pensare che qui si sta discutendo di un autore della rilevanza di Asimov
e del piu' ricco editore nazionale, la Mondadori. Se anche un best seller
sempreverde come il Buon Dottore incontra delle cosi' grandi difficolta' ad
essere ristampato, quale potra' mai essere il futuro dell'editoria di
fantascienza in Italia?
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Per rispondere eliminare dall'indirizzo ed due cinque f 3
Inoltre sostituire punto net con . es